Joan Mirò
Joan Miró nasce a Montroig (Barcellona), nel 1893. In seguito a un esaurimento nervoso causato dagli studi commerciali e dal suo lavoro di commercialista, in forte contrasto con la sua vocazione artistica, nel 1912 comincia a frequentare l’Accademia Galí a Barcellona. Le sue prime inclinazioni sono a favore dell’impressionismo e del fauvismo, ma il suo trasferimento a Parigi nel 1919, definisce il suo orientamento surrealista. Qui conosce Picasso e i Dadaisti, ma l’incontro con Max Ernst e la sua cerchia fa di lui il “più surrealista dei surrealisti”. Nel 1928, a Parigi, realizza l’esposizione che lo rende famoso, presso la Galleria Barnheim e dagli anni ’30 comincia a sperimentare con la litografia, l’acquaforte e la scultura. Le sue opere sono la rappresentazione lirica e simbolica della realtà. Trasposizione evocativa degli impulsi dell’inconscio e della memoria; un affollamento di segni grafici elementari e deformazioni dai colori vivaci e brillanti immersi in un’atmosfera sospesa e incantata: ne sono un esempio les peintures sauvages (1935). Miró abbandona completamente la pittura tradizionale, a favore dell’astrazione. In seguito alla guerra civile, torna in Spagna e vive tra Barcellona e Palma di Maiorca. In questi anni realizza le celebri Costellazioni e a partire dagli anni ’40 realizza numerose decorazioni murali e sculture monumentali (Hotel Terrcace Palace di Cincinnati -1947, Palazzo dell’UNESCO a Parigi – 1958). Nel 1972 da vita alla Fundació Joan Miró e negli ultimi anni viene insignito di numerosi premi e riconoscimenti. Muore nel 1983 a Palma di Maiorca.
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